Progetto da Oscar di Fabrizio: il cinema anche per i sordi

Alla sala Oz è riuscito a fare aprire la sala per chi non sente con i sottotitoli in italiano, ora proiezioni anche al Moretto e al Sociale

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Il progetto è da Oscar. Batman che sconfigge Joker. Fabrizio che batte la sordità, non solo per se stesso. Una lotta iniziata da ragazzino al cinema, davanti alla pellicola di Tim Burton, nel 1989. Da allora il cinema è la sua passione, anche se, quando ci andava da piccolo non poteva apprezzare i dialoghi dei film, proprio a causa della sua sordità profonda, dalla nascita. «Intuivo qualcosa, dai movimenti degli attori, dalle espressioni, dal contesto. Il cinema mi ha sempre affascinato, ma non si può dire di aver visto un film se non comprendi ciò che accade o si dicono gli attori», racconta Fabrizio Savarese, 39 anni.

Limpianto cocleare, diversi anni fa, gli ha cambiato la vita, anche se non ha sempre resistito alle difficoltà della sua bolla di silenzio. Anzi, caparbio come pochi, ha conseguito il diploma in grafica, all’Istituto Golgi, e poi la laurea in illustrazione e narrativa, all’Istituto Europeo di Design di Milano. La comunicazione, insomma, una vocazione fortissima, per Fabrizio. «Devo ringraziare i miei genitori che non mi hanno mai fatto mancare il supporto, concreto e anche psicologico».

Proprio grazie all’impianto cocleare non usa la Lis, la Lingua dei segni, che «è una lingua a tutti gli effetti, che, però, non viene ancora riconosciuta, così come gli interpreti.

Musei spazi culturali e teatri non sono totalmente forniti di strumenti utili a tutti. Devono sempre sperare di vincere un bando o trovare un finanziatore per poter offrire un servizio in più. I teatri che offrono sottotitoli degli spettacoli sono praticamente nulli». Ed è questo solo uno dei punti della battaglia, anche per un maggior riconoscimento legislativo, per l’abbattimento delle barriere che, tra i primi passi, qualche anno fa ha visto realizzarsi il sogno-progetto del cinema per i sordi. L’appoggio in prima persona dell’assessore Alessandro Cantoni e del sindaco Emilio Del Bono e, soprattutto della Multisala Oz.

Fabrizio Savarese riesce a sentire grazie a un impianto cocleare, ora si batte per chi non sente

«Dopo mesi di collaborazione con Omar Frusca, il responsabile del cinema OZ, sono riuscito a far aprire al cinema OZ la sala per sordi, dove proiettare i film nuovi con sottotitoli in italiano. In passato esisteva già la sala per sordi, al Nuovo Eden, ma solo con film piuttosto vecchi». Oggi le proiezioni si sono moltiplicate. «Ogni lunedì esce il film originale con sottotitoli in italiano al cinema Moretto o al Sociale. Il giovedì e venerdì esce un altro film originale, sempre sottotitolato in italiano, al cinema OZ. E c’è la presenza di sordi, ma anche di molti stranieri desiderosi di imparare la nostra lingua.

Spesso ci sono i bambini della Scuola Audiofonetica, che ho coinvolto nel mio progetto. Ma mi piacerebbe collaborare con tutte le scuole». Una conquista non da poco, considerate le difficoltà della distribuzione. È pur vero che le piattaforme televisive permettono una maggiore fruizione delle pellicole. «Ma secondo me bisognerebbe trovare un accordo per fare uscire i film già sottotitolati oltre che direttamente doppiati, così sarebbe tutto facilitato». Un messaggio che Fabrizio Savarese, attivissimo anche su Facebook con la sua pagina MovieNews con quasi 30 mila follower, spera possano raccogliere i festival internazionali. Il sogno? «Fare sempre di più, arrivare a programmi di welfare comunale e anche organizzare un festival degli attori sordi internazionali per fa raccontare la loro storia e i loro film».

 

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