Ddl anziani e non autosufficienza,
Fish: “Dimenticate le persone con disabilità”

La Federazione: “Anche le persone con disabilità diventano anziane. Purtroppo, le nostre proposte, finalizzate ad una migliore integrazione socio-sanitaria, nell’ottica di garantire autonomia, e non solo assistenza, alle persone con disabilità anziane e non autosufficienti non sono state accolte”. Falabella: “Ora la partita si sposta sui decreti attuativi, sui quali lavoreremo per dare il nostro contributo”

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Redazione Redattore Sociale

ROMA – Dopo diverse modifiche nei due rami del Parlamento è stato approvato in via definitiva il disegno di legge n. 506 “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”. La Fish sottolinea alcune criticità del testo per quel che riguarda le persone con disabilità. Criticità che, in realtà, la Federazione aveva evidenziato già in fase di audizione.

“Anche le persone con disabilità diventano anziane e per questo avevamo presentato delle proposte – afferma in una nota la Fish -. Purtroppo, le nostre proposte, finalizzate ad una migliore integrazione socio-sanitaria, nell’ottica di garantire autonomia, e non solo assistenza, alle persone con disabilità anziane e non autosufficienti non sono state accolte, il risultato: alcuni emendamenti le hanno finanche inasprite, non prendendo in considerazione la nostre proposte”.

La federazione aveva chiesto di eliminare la presenza di previsioni sul caregiver da questa delega, “perché – ricorda – in assenza di una normativa generale si andrebbe a creare una discriminazione tra gli assistenti famigliari delle persone anziane non autosufficienti e quelli di persone con disabilità non autosufficienti. La specifica sulla non autosufficienza assorbe così la condizione di disabilità, andando contro quanto previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle Persone con Disabilità, non armonizzandosi, di fatto, con l’altra grande riforma prevista dalla legge delega sulla disabilità”.

Altro aspetto di criticità: i fondi non certamente sufficienti a soddisfare una platea di oltre 14 milioni di anziani che vivono nel nostro paese e tra questi ci sono molti anziani con disabilità non autosufficienti. “Occorre da subito reperire 7 miliardi in relazione alle soluzioni residenziali o di co-housing, non c’è una specifica sul diritto della persona con disabilità ad autodeterminarsi”, precisa la Fish.

Continua la Federazione: “Tra gli aspetti positivi, segnaliamo il divieto di dimissione delle persone con disabilità over 65 dai servizi e prestazioni che ricevevano, la continuità con il PAI assicurata. Ed ancora l’attenzione alle cure palliative e domiciliari delle persone anziane, la considerazione del benessere bio-psicosociale della persona e della sua condizione familiare per il progetto di vita”.

Il presidente di Fish, Vincenzo Falabella: “I prossimi step saranno cruciali per determinare l’efficacia del provvedimento. Ora la partita si sposta sui decreti attuativi, sui quali lavoreremo per dare il nostro contributo per migliorare le misure per le persone anziane con disabilità e non autosufficienti. A partire sicuramente dell’implementazione delle risorse, soprattutto sul piano socio-sanitario. Per farlo è necessario il coinvolgimento del terzo settore tutto e ci aspettiamo anche della federazione maggiormente rappresentativa delle persone con disabilità”.

 

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