di Michael Tassone
L’esempio che si trasforma in opportunità per gli altri. È il significato profondo della nuova iniziativa che la Padernese Pattinaggio ha deciso di organizzare in collaborazione con la cooperativa La Vecchia Quercia per promuovere e sensibilizzare il pattinaggio come sport adatto alle differenti abilità.
Padernese Pattinaggio mette al centro la disabilità
Sabato pomeriggio scorso all’interno del centro sportivo comunale di Paderno d’Adda il sodalizio granata ha dato il via al primo dei quattro incontri pensato per i ragazzi non udenti e ipovedenti della cooperativa sociale di Calolziocorte. L’iniziativa trae origine dalla storia di Valentina Vignali, ex alunna del servizio sociale e atleta non vedente originaria di Robbiate da anni all’interno del gruppo sportivo. “La nostra proposta – spiega Umbertina Ravasi, responsabile del settore pattinaggio della Padernese – era di dare un senso alla giornata organizzata ad ottobre per Valentina dal titolo “Vediamoci in pista” dove Valentina aveva realizzato il record sui 10 km della pista. In quell’occasione avevano partecipato varie associazioni tra cui La Vecchia Quercia suscitando l’interesse non solo dei ragazzi ma anche delle educatrici presenti. Abbiamo deciso di proporre con il nostro istruttore Paolo Silva questa iniziativa per far capire come il pattinaggio sia uno sport praticato anche con disabilità di diverso tipo avendo come riferimento l’esempio di Valentina che ha imparato ad andare sui pattini quando era già ipovedente”.
Al momento risultano iscritti 8 ragazzi della cooperativa di fascia d’età compresa tra la seconda elementare e la quarta superiore. I primi si sono cimentati sui pattini sabato alla presenza di Paolo Silva e del tecnico Andrea Fumagalli. “Siamo estremamente contenti perché finalizziamo i quattro anni di lavoro fatti con Valentina, mettiamo al centro la sua esperienza affinché sia l’inizio di un percorso anche per altri, di chi ha problematiche di tipo sensoriale e che necessita di un intervento mirato nel campo sportivo. È un modo per dare loro un’iniezione di fiducia ma oltre ad essere un arricchimento per loro lo è anche per noi: confrontarsi con qualcuno è sempre corroborante a livello morale e psicologico”.
Un progetto che trova il plauso della cooperativa. “Vedere i ragazzi sperimentare altri ambiti diversi da quello di intervento scolastico è molto importante per avere una visione a tutto tondo della loro personalità – il commento degli educatori – Ringraziamo la Padernese per l’idea e l’Impresa Sociale Girasole con cui gestiamo i servizi di inclusione dei ragazzi con disabilità sensoriale su tutto il territorio di Lecco e provincia”.