di Sara Mechelli
I vigili di Roma non sanno più a chi notificare le multe elevate, così buona parte delle attività del corpo è in completa paralisi. Dal 4 gennaio scorso i caschi bianchi della Capitale non hanno più accesso alla banca dati della motorizzazione civile e restano di conseguenza impossibilitati a risalire agli intestatari e alle relative residenze dei proprietari dei veicoli contravvenzionati.
I vigili di Roma non sanno più a chi notificare le multe
Uno stop dovuto, fa sapere il Sulpl (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), ad un annoso contenzioso. In questo modo le infrazioni dinamiche, come l’eccesso di velocità registrato dagli autovelox o il passaggio non autorizzato nelle zone a traffico limitato, non possono essere contestate e, scaduti i termini per la notifica, la contravvenzione diventa inesigibile. Il blocco si ripercuote a cascata anche su tutta l’attività investigativa oltre a quella dei controlli: impossibile risalire agli intestatari di veicoli utilizzati per lo scarico illecito dei rifiuti, così come rintracciare eventuali ‘pirati della strada’.
Niente accesso alla banca dati della motorizzazione
“La perdita dell’accesso alla banca dati della motorizzazione civile rischia di paralizzare di fatto l’esito della gran parte delle attivitá sanzionatorie e di controllo del Corpo, inferendo all’efficienza dello stesso il definitivo colpo di grazia” – tuona il segretario romano aggiunto del Sulpl, Marco Milani. Tutto questo “dopo la spaventosa carenza organica, la soppressione di alcuni gruppi speciali, il bizzarro nuovo impiego dei gruppi Spe e Gssu nelle piazze del centro, il pasticcio del mancato rinnovo della convenzione sulle visite periodiche dell’armamento, scaduta da quattro anni, il dimezzamento dei numeri sulle multe elevate rispetto al 2016”. I vigili di Roma pochi, disarmati e adesso anche impossibilitati a contestare le multe.
Da qui l’appello al Campidoglio. “È ora che il Sindaco Gualtieri prenda atto che a problemi strutturali come una carenza organica di 3000 unitá ed alla mancanza di un ordinamento professionale al passo con i tempi, si siano aggiunti problemi gestionali tali da fare precipitare il Corpo stesso in una condizione mai vista prima d’ora. È giunta l’ora che il primo cittadino – dicono dal Sulpl – esprima con chiarezza quale idea abbia in materia di sicurezza urbana e soprattutto quali politiche intenda perseguire per riportare il Corpo di Polizia cittadino, ad un decoroso standard di efficienza”.