di Chiara Baldi

Ventinove multe accumulate in pochi mesi, tutte per colpa di un pass disabili non rinnovato per tempo, e 280 euro di ticket di Area C per i soli mesi estivi. Un danno economico dovuto non a una sua dimenticanza, quanto a una errata comunicazione arrivata dal centralino del Comune. È quanto successo in questi mesi a Maria Giuseppina — detta Mariuccia — Filippini, milanese classe 1939, disabile con un certificato di «deambulazione sensibilmente ridotta» a causa di due protesi alle ginocchia e di una serie di ernie discali inoperabili e che oggi, alla veneranda età di 83 anni e mezzo, la obbligano a camminare con il supporto di un bastone. Una situazione critica ma che le consente comunque di guidare l’auto e continuare l’attività di volontaria: «Una delle poche cose che mi è rimasta e che continuo a fare recandomi due volte a settimana in un’associazione che si trova per pochi metri dentro l’Area C».

Ed ecco qui «l’inghippo»: la signora, pur attivandosi con largo anticipo per il rinnovo del pass, da mesi ne è scoperta. Pertanto, oltre a pagare ogni volta il ticket di Area C — cinque euro al giorno — viene anche regolarmente multata ogni qualvolta che con la sua vettura passa su strade che hanno la preferenziale per taxi e autobus. «Non lo faccio perché io sia una pirata della strada — ha scritto nella lettera al prefetto Renato Saccone in cui ha chiesto l’annullamento dell’importo delle multe — ma perché per la mia attività di volontariato non posso fare a meno di attraversare determinate vie, come ad esempio via Carducci», chiarisce al «Corriere» la signora Filippini.

Ma riavvolgiamo il nastro. Filippini fino a maggio 2021 è stata intestataria di un pass disabili grazie a cui poteva sia accedere ad Area C senza pagare sia guidare su strade precluse alle normali vetture. Grazie alle deroghe previste dal Comune e dovute alla pandemia, il pass è stato prorogato tre volte: la prima fino al 20 ottobre 2021; la seconda fino al 31 marzo 2022 e la terza fino al 29 giugno 2022. «Consapevole dell’ultima scadenza, il 25 giugno ho chiamato lo 020202 (call center del Comune, ndr) perché volevo avere il rinnovo in tempo. Ma dall’altra parte della cornetta mi hanno detto che avrei dovuto aspettare e richiamare la settimana successiva per prendere un appuntamento per rinnovare il pass. Cosa che ho fatto, peccato che intanto avessi già cominciato, dal primo luglio, ad accumulare multe e a pagare ticket di Area C. In più — spiega ancora la signora — l’appuntamento che mi hanno dato è stato per il 2 novembre, alle 14.30, in via Sile: quindi io fino a quel momento sono rimasta scoperta e ho continuato a pagare».

A ciò si aggiunge che una volta arrivata all’ufficio pass disabili, Filippini ha fatto un’altra scoperta. E cioè che «il certificato del medico di famiglia, congiuntamente alle risonanze che avevo fatto, non erano sufficienti per rinnovare il pass. Ma avrei dovuto fare una visita con un medico legale». Visita che le è stata fissata il 21 dicembre scorso, ovvero 49 giorni dopo. Un arco di tempo nel corso del quale sono proseguiti i pagamenti di Area C e le multe. Eppure, non è finita qui, perché ora la signora Filippini dovrà portare tutta la documentazione di nuovo in via Sile all’ufficio pass disabili. E per farlo ha dovuto prenotare un altro appuntamento. «E indovini per quando me lo hanno dato? Per il 4 aprile! Così dovrò ancora continuare a pagare sia l’Area C che le multe».

Dall’assessorato alla Mobilità fanno tuttavia sapere che «il Comune è disponibile ad aiutare la signora Filippini a presentare la domanda di rinnovo del pass online, così da sveltire la pratica ed evitarle un nuovo viaggio in via Sile».

 

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