Fonte 20Minuten Xavier Fernandez
FRIBURGO – «Gheorghe e Iuliu sono entrati in Svizzera al solo scopo di commettere atti criminali»: è uno dei passaggi dei capi di imputazione che il Ministero pubblico di Friburgo attribuisce a due cittadini rumeni rei di avere chiesto soldi fuori da un supermercato Coop (quello di Châtel-St-Denis) a nome di un’associazione – la Handicap International – che ovviamente non riconosce la legittimità della raccolta firme e denaro operata dai due uomini.
«La nostra politica di donazione non contempla la riscossione di denaro in strada – spiega l’ONG – e noi siamo presenti nella pubblica piazza solo con stand informativi. Se il donatore lo desidera, può fare una donazione ma solo su un terminale di pagamento».
Sono state 187 le denunce sporte sino a oggi da Handicap InternationaI contro le riscossioni fittizie compiute a suo nome. I falsi operatori dell’associazione si appostano fuori dai supermercati utilizzando documenti falsi e fogli intestati (anche questi di non lecito utilizzo) chiedendo ai clienti una firma e un’offerta in favore delle persone sordomute.
Nel caso dei due cittadini rumeni si è andati anche oltre: non contenti di avere estorto in maniera truffaldina il denaro, hanno anche rapinato alcune persone che avevano elargito una donazione.
Proprio a seguito della denuncia sporta da questi donatori, per i due rumeni è scattato l’arresto e la condanna a 80 giorni di carcere (pena sospesa) e una multa di 200 franchi. Ma Gheorghe e Iuliu non sono casi isolati.
«I donatori hanno preso coscienza del problema e ci avvisano quando vedono qualcosa di sospetto – spiegano da Handicap International – tanto che abbiamo presentato un totale di 187 reclami tra il 2021 e il 2022. Di questi 187 reclami, 83 hanno dato luogo a sanzioni. Il resto è ancora in sospeso».
I cantoni più colpiti sono Zurigo, Berna e San Gallo. Nella Svizzera francese, il cantone di Vaud è il più colpito, con 17 denunce.
«Questi incassi fraudolenti non solo danneggiano la nostra immagine e la nostra reputazione, ma causano anche significative perdite finanziarie – concludono – da quarant’anni lavoriamo in 60 Paesi per l’inclusione delle persone vulnerabili in situazioni di povertà, esclusione, conflitto e disastro. I fondi raccolti dai nostri generosi donatori sono essenziali per i nostri 452 progetti».