Morte Annamaria Sorrentino, ex Miss Campania. Il marito rinviato a giudizio per omicidio preterintenzionale

La 29enne (sorda, così come il compagno) morì dopo una caduta dal balcone a Parghelia (Vibo Valentia) dove era in vacanza col marito e una coppia di amici. L’uomo deve rispondere di omicidio preterintenzionale

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A cura di Biagio Chiariello

Paolo Foresta, il 36enne napoletano a processo per la morte della moglie, Annamaria Sorrentino, ex Miss Campania, è stato rinviato a giudizio su decisione del gup del tribunale di Vibo Valentia. La donna, che all’epoca dei fatti, cioè nell’estate 2019, aveva 29 anni, precipitò dal balcone dell’appartamento del villaggio turistico di Parghelia, nel vibonese, in cui stava trascorrendo un periodo di vacanza insieme a due coppie di amici e al marito. I primi due sono accusati di favoreggiamento personale, mentre il 36enne è accusato di omicidio preterintenzionale.

Secondo gli inquirenti, Foresta sarebbe stato geloso di una presunta relazione extraconiugale della donna e in più occasioni avrebbe malmenato la moglie.

La vittima, così come il marito e le persone che erano in vacanza con loro, era sorda. Foresta fin dalle prima battute dell’inchiesta si è sempre dichiarato estraneo ai fatti. “Con mille difficoltà, ho sempre cercato di spiegarmi ma essendo sordomuto non sono mai stato capito del tutto” aveva provato a spiegare Foresta

“Per chi vive questa disabilità risulta difficoltoso esprimere con chiarezza tutto quello che si pensa e si vuole dire. È vero, io e Annamaria litigavamo come normalmente accade tra marito e moglie quando qualcosa non va. Sfido chiunque a dire che con il proprio partner non abbia litigato” aveva ammesso l’uomo.

Seconda quanto ricostruito dalle indagini del pm Corrado Caputo, Anna Maria, nel tentativo di sottrarsi all’ennesima aggressione, sarebbe fuggita “in direzione del balcone-terrazzo posto allo stesso livello della sala da pranzo e, dopo avere attraversato di corsa la porta finestra” avrebbe impattato con violenza contro la “balaustra di legno che delimita il balcone alla quale a causa dell’energia dell’urto che la sbalzava verso l’esterno, non riusciva ad aggrapparsi precipitando nel vuoto e sbattendo la testa violentemente la testa sul selciato”.

 

 

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