A cura di Guido Mesiti e Pantheon
di Maria Antonietta Farina Coscioni – Roma
Redazione Radioradicale.it
La BIO, Blind International Orchestra è la prima orchestra che accoglie musicisti ciechi e ipovedenti.
Le difficoltà legate alla mancanza di contatto visivo per la prima volta saranno superate con l’ausilio della tecnologia. Il rapporto visivo fra il direttore e i musicisti non vedenti verrà istituito attraverso il contatto uditivo. Questo sistema permette ai musicisti non vedenti di eseguire quasi la totalità del repertorio sinfonico e concertistico.
Attraverso l’uso di un microfono più gli auricolari, al direttore dell’esecuzione viene data la possibilità di comunicare le indicazioni e le intenzioni musicali dei musicisti impartendole vocalmente.
Il progetto prevede inoltre l’avvio di corsi di Braille musicale per bambini e ragazzi ciechi che consentirà loro di essere integrati in un orchestra di tipo professionale. Il progetto BIO si avvale del patrocinio e della collaborazione dell’Unione italiana Ciechi e Ipovedenti e dell’associazione Sant’Alessio.
All’apertura degli ultimi giochi paralimpici in Cina, il maestro Alfredo Santoloci, già Direttore del Conservatorio Santa Cecilia di Roma, è rimasto colpito da una band di fiati composta da ragazzi non vedenti. L’aspetto che lo ha particolarmente impressionato è stata l’intonazione nell’esecuzione del brano: questo perché, le persone che non dispongono dell’apparato visivo sviluppano generalmente moltissimo quello uditivo.
Il brano era una marcia e colpito da quella visione ha iniziato a immaginare quanto sarebbe stato emozionante e gratificante per un musicista non vedente, suonare in un’orchestra sinfonica. Il maestro Santoloci ha creato l’Orchestra “Cieca”, la BIO Blind International Orchestra, un laboratorio importante perché i brani che si eseguono in un’orchestra sinfonica, siano concerti o sinfonie, richiedono da parte degli orchestrali un contatto visivo diretto con il direttore che gestisce l’agogica e il ritmo generale.
La sua lunga esperienza di musicista, insegnante e di direttore d’orchestra, lo hanno motivato nell’idea della orchestra BIO che permetterebbe di superare questo ostacolo: sarebbe sufficiente un apparecchio acustico o un’auricolare attraverso il quale comunicare con i musicisti ciechi. Un altro aspetto sul quale ha iniziato a riflettere, è che la stragrande maggioranza dei musicisti non vedenti suona perlopiù il pianoforte.
Violinisti, violoncellisti, oboisti…non ce ne sono oppure sono rarissimi.
Questo dipende in maniera particolare da errori delle politiche sociali e culturali.