Cimitero Verano, una App per trovare le tombe dei personaggi scomparsi: da Monica Vitti a Alberto Sordi

Ognuno può trovare il proprio (ex) idolo, anche in base ai periodi storici, ai generi musicali o cinematografici

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Una preghiera e un fiore anche sulla tomba dell’artista preferito, quello che ha fatto tanto ridere oppure che ha commosso in un film, come a teatro. Già, ma dove si trovano le spoglie dei Vip dello spettacolo che hanno deciso di riposare al cimitero monumentale del Verano? Sono tantissimi i fan che non lo sanno.

L’app che ti dice l’esatta posizione

Da oggi però una App svela l’esatta posizione di ben 100 tombe di “illustri” interpreti della nobile arte del palcoscenico oltre che del cinema, della musica e della danza. Basta cercare infatti la “Guida teatro e spettacolo italiano al Verano di Roma” sulla piattaforma Ar-tour.com e si apre un mondo virtuale che conduce alla scoperta della collocazione delle tombe di attori e artisti (con tanto di posizione sulla cartina di Google).

Tra100 defunti scelti dai curatori di Asce (associazione dei cimiteri storici europei), figurano le foto e le note che hanno caratterizzato (in vita) grandi attori come Vittorio GassmanMarcello MastroianniNino ManfrediAlberto Sordi e Monica Vitti. E poi registi come Roberto RosselliniVittorio De Sica ed Eduardo De Filippo. Ma si possono leggere biografie e apparizioni sul set anche di personaggi dello spettacolo forse meno famosi tuttavia diventati con il tempo notissimi per le pellicole di cui sono stati almeno co-protagonisti.

Mario Brega (Nuovo Reparto, riquadro 58, tomba a terra 27 “Alfredo Di Salvo”), ad esempio, ha recitato in alcuni ruoli tipici del romano, come in “Un sacco bello” (1980) e “Borotalco” (1982): morì per infarto a Roma il 23 luglio 1994. Vedere la sua foto significa ripercorrere battute, storie e sceneggiature.

Ognuno può trovare il proprio (ex) idolo, anche in base ai periodi storici, ai generi musicali o cinematografici. Nanny LoiAmedeo NazzariBud SpencerRaimondo VianelloRino GaetanoDon Lurio sono solo alcuni degli artisti rappresentativi dell’Italia in bianco e nero e poi a colori, accomunati dalla morte che, come recitava Totò, è “na livella”.

 

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