Il tassista si rifiuta di trasportarlo: disabile costretto a scendere dal taxi

Falabella, presidente nazionale della federazione delle associazioni di paraplegici: «Ero già in auto e stavano caricando la carrozzina. Non mi era mai capitato». Il sindaco Tommasi avvia un'indagine conoscitiva

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Camilla Madinelli e Alessandra Vaccari

Rimane giù dal taxi perché il conducente si rifiuta di trasportarlo in quanto persona in sedia a rotelle. Rimane lì, sotto la pioggia. In attesa di un’altra vettura che lo conduca prima a un appuntamento in città e poi in albergo, a Bussolengo. Stanco, al termine di un viaggio in treno da Roma a Verona per partecipare, ieri a Pescantina, alla festa per i 45 anni del Galm, l’associazione che riunisce le persone con lesione al midollo spinale di tutto il Veronese.

La denuncia: «Un atto discriminatorio»

«Più che una disavventura, un atto discriminatorio di una violenza inaudita», afferma il presidente nazionale di Faip (Federazione associazioni italiane paraplegici) e Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap), Vincenzo Falabella. È proprio lui il protagonista della vicenda, avvenuta venerdì sera attorno alle 20.30 nel piazzale della stazione di Porta Nuova.

Il racconto

«Praticamente ero già salito a bordo e l’assistente del servizio Sala Blu stava caricando la mia carrozzina, piccola e leggera, quando il tassista mi ha invitato a scendere dicendo che quelli come me devono chiamare una macchina apposita», racconta Falabella. «Viaggio molto, prendo treni, aerei e taxi piuttosto spesso. Una cosa del genere non mi era mai capitata. Ho provato a chiedere le motivazioni, sottolineando che a me non servivano pedane o altri ausili e che lui non poteva rifiutarsi di svolgere un pubblico servizio. Ma dall’altra parte ho trovato una persona che, con un linguaggio aggressivo, mi ha detto che con il suo mezzo poteva fare quello che voleva. Tutto, tra l’altro, di fronte ad alcuni cittadini che hanno assistito increduli. A quel punto», continua il presidente di Faip e Fish, «sono sceso e ho atteso un altro taxi, dopo avergli chiesto il numero di licenza. Me ne ha fornito uno sbagliato, ma io comunque non mi fermo qui e farò in modo di tutelare i miei interessi lesi».

Le rimostranze al radio Taxi

L’attesa di Falabella fuori dalla stazione di Porta Nuova non è durata a lungo, per fortuna. «Ho temuto il peggio perché non erano molti i taxi disponibili quella sera, data la concomitanza con vari eventi e la fiera Marmomacc, invece dopo la chiamata al Radio Taxi e le mie rimostranze un’altra auto è arrivata in breve tempo», continua. «In quel caso il tassista è stato molto premuroso e gentile, forse per riparare a quanto era da poco accaduto. Un episodio circoscritto, senza dubbio, ma grave perché non c’erano motivazioni concrete, reali, per negarmi il servizio. Lottiamo da anni per combattere pregiudizi e stereotipi, intessendo dialoghi con le istituzioni e promuovendo una cultura inclusiva, che comprenda il diverso», conclude Falabella.

«E poi ti capita un atto come questo che, pur non rispecchiando una città accogliente e solidale come Verona, non è certo un bel biglietto da visita. Io ho l’esperienza per affrontarlo, anche se ci sono rimasto comunque molto male. Fosse capitato a un altro, però, poteva essere devastante dal punto di vista psicologico».

La vicinanza del sindaco Tommasi: via a un’indagine conoscitiva

Ora il presidente nazionale delle due associazioni a difesa dei disabili si aspetta una risposta dal servizio di Radio Taxi sul perché di tale gesto, del quale ha fatto cenno anche ieri a Pescantina. Mentre il sindaco di Verona Damiano Tommasi, riferisce, lo ha chiamato già all’indomani della vicenda, di cui era stato informato. «Mi ha espresso la sua vicinanza e indignazione, annunciandomi di aver già avviato un’indagine conoscitiva per andare a fondo».

La replica di Radio Taxi Verona

Ma il presidente Daniele Garonzi replica: «La questione è molto delicata e il mio collega mi ha descritto la faccenda in modo diverso. In ogni caso è il Comune che ci deve controllare e noi ad ora non abbiamo ricevuto nulla da parte dell’Ente che è quello che ci indica orari e numero di licenze oltre al tariffario», aggiunge Garonzi, «sappiamo che sono state postate foto del taxi in questione e di questo chi ha agito risponderà penalmente. Noi non lasciamo a piedi nessuno e la nostra provincia è quella che ha più auto deputate a disabili di tutto il Veneto».

Garonzi insiste sul fatto che la descrizione di Falabella non corrisponda al vero: «Non ho motivo di ritenere che il mio collega abbia mentito, quanto accaduto verrà trattato anche dalle nostre tre organizzazioni sindacali che sono piuttosto agguerrite». E infatti Daniela Campostrini, delegata sindacale del Cna Veneto Ovest dice: «Mi spiace molto per l’accaduto. A Verona abbiamo 177 taxi e di questi 14 per disabili. La segnalazione che ci state dando sarà oggetto di un tavolo. Il collega dovrà rispondere di quello che ha fatto, noi ci scusiamo».

E sulle altre segnalazioni che abbiamo ricevuto Garonzi è lapidario: «Lo dicono al giornale? Le segnalazioni vanno fatte al settore commercio o alla polizia locale».

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