A Roma e nel Lazio gli alunni sordi rischiano di rimanere senza assistenti

La Regione Lazio non ha ancora adeguato la tariffa oraria alle tabelle ministeriali, così il 10% degli operatori rinuncia all’incarico: i sindacati proclamano stato di agitazione

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Lavoratori sottopagati tanto da essere pronti non solo alla protesta ma anche a cambiare tipo di impiego lasciando parte degli alunni sordi di Roma e del Lazio senza l’adeguato supporto.

di Sara Mechelli

Sono gli assistenti alla comunicazione: figure professionali fondamentali di supporto agli alunni con disabilità sensoriale (sordi o ciechi o sordociechi), psicofisica e con autismo ai quali garantiscono il pieno diritto allo studio e l’integrazione scolastica.

In stato di agitazione gli assistenti alla comunicazione

Tra la Capitale e le altre province del Lazio gli assistenti alla comunicazione sono circa 400 per 550 alunni tra materna e superiori. Già dalla scorso anno chiedono alla Regione Lazio, che finanzia il servizio, che la tariffa oraria venga adeguata alle tabelle ministeriali del costo del lavoro ottenendo il giusto inquadramento contrattuale e di conseguenza lo stipendio dovuto. A loro, in base ai dati forniti dalla Fp Cgil Roma e Lazio, si aggiungono pure i 500 assistenti alla Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) che lavorano con 1500 alunni e i 1800 assistenti specialistici per 4mila ragazzi delle superiori. Tutti con un inquadramento contrattuale e una paga oraria inferiore a quella che spetterebbe. Così la Fp Cgil e la Cisl Fp hanno proclamato lo stato di agitazione per protestare contro la tariffa stabilita dalla Regione Lazio e chiederne l’adeguamento.

Assistenti alla comunicazione sottopagati: il 10% rinuncia all’incarico

“Il riconoscimento del valore di un servizio avviene anche attraverso il corretto inquadramento del personale previsto dal Contratto Nazionale applicato. Non si tratta solo di un problema economico ma del rispetto delle norme contrattuali e del riconoscimento della professionalità di centinaia di lavoratrici e lavoratori che ogni giorno realizzano il diritto allo studio per le alunne e gli alunni di tutte le scuole del Lazio.

Diritto allo studio – sottolineano dalla Fp Cgil di Roma e Lazio – messo in pericolo da questo mancato adeguamento poiché ad oggi il 10% delle/gli assistenti alla comunicazione ha rinunciato al contratto per questo anno scolastico e ha scelto di cambiare lavoro”. Dalla prima campanella già 40 lavoratori circa non hanno accettato l’incarico, molti hanno preferito dedicarsi al sostegno.

“Siamo preoccupati perchè – ha detto a RomaToday Giovanni Alfonsi della Fp Cgil – meno operatori vuol dire coprire meno ore e quindi tagliare fuori bambini e ragazzi dal diritto allo studio, mettendo a repentaglio inclusione e formazione”.

Il tavolo in Regione Lazio

Una questione importante e delicata sulla quale si sta cercando l’accordo. Il tavolo inizialmente convocato dalla Regione per il 27 settembre è slittato a venerdì 30. E senza una soluzione concreta gli assistenti alla comunicazione delle scuole di Roma e Lazio potrebbero arrivare anche allo sciopero.

 

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