Il Gran Consiglio dice sì alla lingua dei segni.
La proposta del Partito socialista, sostenuta anche dal Consiglio di Stato, di modificare la costituzione cantonale per riconoscere ufficialmente la lingua dei segni, è stata accolta all’unanimità dal parlamento ticinese: 77 favorevoli, 0 contrari e 0 astenuti. Toccherà adesso al popolo esprimersi.
“Un ulteriore passo avanti”
“È un momento storico. Con questa votazione i deputati hanno dimostrato quanto sia importante l’inclusione delle persone sorde”, ha sottolineato Alexandra Nötzli, direttrice regionale della Federazione dei sordi per la Svizzera italiana. “Solo con il riconoscimento ufficiale delle lingua dei segni le persone non udenti avranno finalmente un accesso adeguato all’amministrazione, ai servizi pubblici, alla sanità e alla formazione, e potranno godere di pari diritti”.
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