Hanno fornito falsi pass disabili per le automobili: medici indagati

Un gruppo di medici avrebbe fornito pass per disabili a persone che non ne hanno necessità: fra i dottori indagati spuntano anche nomi noti

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A cura di Beatrice Tominic

È partito tutto da una segnalazione: nessuno, fino ad allora, si era accorto della presenza dei falsi pass per disabili a bordo delle automobili di persone che non ne avevano bisogno. I finti invalidi, come spesso denunciano onlus e associazioni, continuano a occupare  i parcheggi e le aree di sosta dedicate alle persone disabili senza averne la necessità e senza che nessuno li scopra. Adesso, però, come scrive in un articolo il Corriere della Sera, è partita un’inchiesta del pool dei reati contro la pubblica amministrazione per fare chiarezza a riguardo.

Le indagini sui falsi pass per disabili

A fornire ai finti invalidi il loro pass disabili per automobili, secondo la pm Alessandra Fini, sarebbe stato un gruppo di medici che avrebbe regalato ad alcuni pazienti il pass, probabilmente per compiacerli, far loro un favore e, contemporaneamente, sfoggiare la loro autorità.

L’inchiesta coinvolge diversi dottori, anche piuttosto noti. Fra loro c’è l’ex dirigente della Asl di Roma 1, Monica Tarantini, che nel 2018 si era candidata alle elezioni regionali con il centrodestra di Sergio Pirozzi, ma anche Antonio De Luca, docente di Medicina legale molto noto per essere medico dei vip. A loro si aggiunge, sul registro della Procura, anche la dottoressa Claudia De Pompeis, mentre fra i possessori del falso pass per disabili già si contano cinque persone.

Le conseguenze

Sia i medici che i pazienti, finti disabili, sono accusati di truffa e falso ideologico per aver truffato il servizio sanitario regionale. Quello che deve essere chiarito è la gratuità con cui il titolo veniva ceduto dai dottori ai pazienti, senza prevedere uno scambio di soldi: la pm esclude la corruzione, ma le verifiche sono ancora in corso. Gli investigatori, inoltre, stanno chiarendo che non vi siano eventuali e reali deficit che possano limitare le persone dotate di pass nella loro vita quotidiana. La Procura ha chiesto una proroga delle indagini: il termine delle indagini è atteso per il prossimo giugno.

Nel frattempo, il legale della dottoressa Tarentini, l’avvocato Giuseppe De Simone, ha dichiarato: “Sono convinto che tutti gli accertamenti messi in campo dai magistrati dimostreranno la professionalità e la correttezza della mia assistita.”

 

 

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