✂ Istituto per i sordi a rischio chiusura, il sottosegretario all’Istruzione: «Riforma avviata, pronto il riordino»

Rossano Sasso ha illustrato, in risposta all’interpellanza urgente presentata dal deputato Marco Bella (Movimento 5 Stelle), il nuovo Regolamento voluto dal Miur

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La facciata dell’Istituto per i sordi di via Nomentana

Redazione Roma Corriere

Un’ (idea di) riforma che potrebbe preludere alla salvezza: stamane il sottosegretario di Stato per l’Istruzione Rossano Sasso ha risposto all’interpellanza urgente presentata dal deputato Marco Bella (Movimento 5 Stelle) riguardo alla situazione dell’Istituto statale per i sordi di via Nomentana.

Minacciata da un disavanzo divenuto ormai importante, la scuola preziosa per lo sviluppo culturale e sociale di molti studenti rischia la chiusura. Sasso ha dichiarato che la riforma dell’Istituto ha preso il suo avvio e ha illustrato, seppure a grandi linee e in pochi secondi, uno schema di Regolamento di riordino voluto dal ministero dell’Istruzione. Una svolta verso la quale le associazioni si dicono fiduciose, anche se non mancano di rivelare la necessità di affrontare molti altri temi. E insistono per saperne di più: quali saranno le modalità? Quali il contenuto e gli aspetti tecnici e giuridici? Quali i tempi per rivedere l’identità dello storico complesso? Non c’è tempo da perdere.

A denunciare il rischio chiusura erano state Anios (Associazione interpreti di lingua dei segni), Cabss (Centro assistenza per bambini sordi e sordociechi), gruppo Silis , Il treno e la compagnia teatrale Laboratorio Zero. Punto di riferimento per le persone sorde e per le loro famiglie, l’Istituto «dal 1997 è ancora in attesa della riforma come ente nazionale di supporto all’integrazione scolastica – hanno sollevato il problema -. E dal 2007 è sotto commissariamento straordinario, che si è rivelato fumo negli occhi protraendosi sine die senza aver mai avviato alcuna riforma o nominato il consiglio di amministrazione, come invece era previsto». La situazione sarebbe andata lentamente peggiorando «fino a un disavanzo di due milioni di euro». L’Istituto è un ente pubblico unico nel suo genere in tutta Italia.: «Per questo deve continuare a occuparsi della ricerca e dell’educazione sulla sordità, offrendo a tutta la società la possibilità di crescere ed essere più preparata ad affrontare la sordità in modo equo e rispettoso — l’accorato appello delle famiglie — superando le discriminazioni e i pregiudizi ancora diffusi». Ora si apre uno spiraglio. In molti sperano si faccia in fretta.

 

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