Chiede di saltare fila per suo figlio disabile, ma operatori dicono no. Il sindaco Gualtieri si scusa

Arrivate le scuse di Gualtieri: “Per un bambino affetto da autismo non è facile, purtroppo, gestire le attese. La signora ha giustamente chiesto agli operatori in servizio allo sportello la cortesia di passare avanti. Purtroppo ha ricevuto una risposta inadeguata”

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La signora Alina, in compagnia del figlio autistico e del marito, era in fila per chiedere la Carta d’Identità Elettronica al chiostro di piazza di Santa Maria Maggiore.

A cura di Enrico Tata

Il bimbo non riusciva a sopportare l’attesa e così la mamma ha chiesto di poter saltare la fila. Gli operatori del chiosco, però, hanno detto di no. Sulla vicenda è intervenuto direttamente il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha invitato la signora in Campidoglio e si è scusato insieme all’assessore Andrea Catarci per lo spiacevole episodio.

“Per un bambino affetto da autismo non è facile, purtroppo, gestire le attese. La signora ha giustamente chiesto agli operatori in servizio allo sportello la cortesia di passare avanti. Purtroppo ha ricevuto una risposta inadeguata che, non solo non tiene conto della disabilità del bambino, ma che è lontana da quella città inclusiva che noi siamo impegnati a costruire ogni giorno”, ha scritto il sindaco della Capitale su Facebook.

Ieri l’amministrazione si è attivata “per chiedere scusa per l’increscioso episodio” e poi “per chiudere la pratica di rilascio della Carta d’Identità Elettronica che la famiglia riceverà, come previsto, tra 6 giorni.Roma deve essere una città aperta, in grado di rispondere ai bisogni di tutti, a maggior ragione delle persone con disabilità. Vogliamo che la nostra città offra a tutti servizi all’altezza di una grande capitale europea e che sappia prendersi cura della sua comunità, nel pieno rispetto delle pari opportunità, dell’inclusione sociale, della diversità e della tolleranza. Nessuno deve sentirsi escluso, nessuno deve rimanere inascoltato. Grazie della pazienza signora Alina. Pian piano, cambieremo la città insieme.

Per il piccolo, per tutti noi”.

 

 

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