Colombo (AsiaNews) – I disabili nello Sri Lanka sono tra le fasce più vulnerabili ed emarginate della popolazione, con poca attenzione da parte del governo e della società.
Per questo la Young Men’s Christian Association (YMCA), insieme a sette organizzazioni di persone con disabilità e altri gruppi della società civile, hanno dato vita a un vertice nazionale intitolato “Inclusione della disabilità”. L’evento si è svolto dal 18 al 20 marzo a Negombo, per intraprendere azioni comuni e programmi di sensibilizzazione per combattere idee sbagliate riguardo alle persone disabili.
di Melani Manel Perera
Dal vertice è emersa con forza la rischiesta di rendere esecutivi leggi e progetti di legge, approvati ma non attuati, per le persone con disabilità. “Durante le ultime elezioni presidenziali, l’unica richiesta avanzata dalle persone disabili all’attuale presidente Rajapaksha, era di adottare anche nello Sri Lanka Carta delle Nazioni Unite per le persone con disabilità.
Finora però non hanno ricevuto alcuna risposta dal Presidente”, racconta Geetha Lakmini. Questo è uno dei motivi per cui dal 2017 la Pamunugama Young Christian Association si è adoperata per lavorare a stretto contatto con le comunità dei disabili in Sri Lanka, fornendo per esempio istruzione a 15 bambini con disabilità.
“Le persone disabili” continua Lakmini “aumentano di anno in anno, ma non ricevono alcun aiuto dal governo”. In Sri Lanka l’ultimo censimento sulle persone con disabilità risale al 2011 e segnalava l’8,5% della popolazione come disabile. Oggi il dato dovrebbe essere salito al 10-12%, con più di 2,4 milioni di persone con disabilità. Conferma l’urgente bisogno di un database anche Mohammad Yeish, presidente del Self Help Group for Persons with Disabilities del segretariato della divisione di Matara Dickwella. Yeish, sulla sedia a rotelle a causa di un incidente, ha poi aggiunto: “essere qui è stata un’occasione di incontro per costruire un buon rapporto tra le persone con disabilità”.
“La loro disabilità non è un ostacolo alla vita” ha concluso Neesha Sharif, presidente dell’Organizzazione per i disabili di Kandy “We for Rights”. “La società dovrebbe però cambiare atteggiamento nei loro confronti e ascoltare le loro voci per poter attuare le decisioni politiche rivolte a loro”.