Presentazione del progetto sulla traduzione in LiS di alcune semplici preghiere del Corano per bambini sordi musulmani 0-8 anni

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A cura di Marisa Bonomi

Sono psicologa psicoterapeuta infantile, consulente di una Associazione bresciana creata a sostegno di famiglie italiane e straniere che hanno figli disabili, in particolare sordi. Mi occupo di famiglie straniere dal 2008: a parte poche eccezioni, si tratta di situazioni estremamente complesse dove si intrecciano emarginazione, situazioni economiche disagiate, difficoltà a comprendere le regole e le modalità di funzionamento della nostra società, il tutto con grave discapito dei minori disabili, curati quasi sempre in forma discontinua e non adeguata, nonostante l’affetto e la buona volontà dei genitori.

Nel corso degli anni abbiamo imparato a conoscere meglio questo tipo di famiglie e a metterci in sintonia con loro, condizione indispensabile per offrire un aiuto certo non miracolistico ma pur di qualche utilità.

Nelle nostre visite domiciliari alle famiglie straniere musulmane abbiamo avuto modo di constatare quanto sia grande l’investimento sull’insegnamento del Corano ai bambini, indispensabile non solo per acquisire una buona pratica religiosa, ma anche per immergere il bambino nella lingua araba classica che non è quella usata in casa. E’ fonte di disagio e di dolore per le madri, cui è affidata l’educazione religiosa del bambino nei suoi primi anni di vita, vedere la difficoltà enorme, quasi l’impossibilità, che i loro bambini sordi manifestano nell’apprendimento anche delle più semplici frasi di qualche Sura del Corano. Infatti i piccoli stranieri, sempre in ritardo più degli italiani nell’apprendimento della lingua verbale, si trovano impossibilitati ad imparare una lingua nuova, l’arabo classico, con cui dovrebbero recitare le preghiere, mentre stanno ancora faticando per padroneggiare qualche parola di italiano e della loro lingua madre parlata in casa. Nonostante le difficoltà oggettive poste dalla sordità abbiamo visto che i genitori fanno comunque partecipare anche il bambino sordo alle lezioni di Corano che gli altri figli seguono. Più di una madre si è lamentata con noi di non riuscire a trasmettere la religione ai figli non udenti, qualcuna si è spinta a chiedere un nostro aiuto nel problema, tutte si sono mostrate interessate all’ipotesi di una traduzione in LIS delle preghiere per i loro piccoli: così, insieme, abbiamo condiviso la ricerca delle preghiere più adatte alla condizione, all’età dei piccoli oltre che alla possibilità di essere tradotte nella lingua dei segni.

L’uso della Lis può facilitare enormemente l’apprendimento delle preghiere perché la Lis è la lingua naturale per un soggetto sordo e perciò la più semplice da acquisire. Inoltre può favorire un maggior coinvolgimento dei genitori nella comunicazione col bambino e nel suo processo di crescita.

La mediatrice culturale Naima Daoudagh, preziosa collaboratrice nel mio lavoro, per prima mi ha sollecitato,  in occasione della pubblicazione nel 2017 del libretto “Le mie preghiere in Lis” , pensato per i piccoli non udenti italiani, a realizzare qualcosa di simile anche per i bambini sordi musulmani. Abbiamo così iniziato fin dal 2019 a fare ricerche sull’argomento, informandoci sulle pubblicazioni esistenti in lingua francese e inglese di testi di educazione religiosa per bimbi musulmani udenti. Un libro adatto ai bimbi sordi era tutto da pensare e costruire.

Nel lavoro che ne è uscito abbiamo creato illustrazioni non puramente didascaliche, ma che globalmente trasmettessero il senso della preghiera con una valenza affettiva e poetica: pensiamo che il bambino debba “vivere” la preghiera stessa non attraverso il canale cognitivo, ma piuttosto quello emozionale.

Nella traduzione delle Sure in LIS ci siam trovati ad affrontare un grosso problema: la mancanza di termini religiosi musulmani nella lingua dei segni italiani, il che ci ha stimolato ad una interessante e proficua ricerca sulle traduzioni del Corano in lingua dei segni in Inghilterra, Indonesia, Stati Uniti. Alla fine questa ricerca ci ha spinto ad inserire alcuni segni arabi nella LIS con l’assenso della Grande Moschea di Roma che ci ha indicato espressamente di far riferimento al video della Global Deaf Community “40 segni arabi”. La scelta che abbiamo fatto si richiama anche al lavoro che da decenni viene svolto da linguisti soprattutto d’oltralpe e da scuole di Psichiatria transculturale come quella di M.me Moro all’Università XIII di Parigi, che ho avuto la possibilità di frequentare. Questi studi ci dicono che la lingua è parte fondamentale della cultura di un popolo e che l’accettazione del “diverso” dal punto di vista culturale, religioso, passa anche attraverso la valorizzazione della sua lingua madre, specie a scuola. Pensiamo sia stata cosa molto positiva e importante perciò mantenere nella nostra traduzione delle preghiere in LIS alcuni segni arabi specifici dell’islamismo. Il genitore che si trova tra le mani il libretto contenente non solo impaginazioni, illustrazioni riferite alla sua terra e cultura, ma anche termini arabi, non potrà che apprezzare il tentativo di fornirgli uno strumento valido per l’educazione religiosa del suo bambino, strumento che, pur facendo riferimento alla lingua italiana, integra anche segni appartenenti alla sua cultura d’origine.

 

Finalità del Progetto

Con questa pubblicazione vorremmo fornire una risposta al bisogno delle mamme musulmane di dare una educazione anche religiosa al loro bambino.

Abbiamo pensato ad una stampa limitata, poche centinaia di copie, da distribuirsi in forma gratuita in centri sanitari, riabilitativi, educativi dove siano presenti piccoli sordi musulmani. Si tratta di dare una risposta, un aiuto alle famiglie e ai loro piccoli non udenti che hanno lo stesso diritto dei bimbi italiani di essere istruiti nella religione dei loro padri.

Certo, assumere questa iniziativa ha pure un significato che va oltre la semplice traduzione in Lis di qualche Sura, perché può essere una testimonianza, pur piccolissima, di una volontà di dialogo tra le religioni, necessaria  per mantenere la speranza in un futuro più umano rispetto al presente che viviamo.

Lavorano alla realizzazione di questa pubblicazione, oltre alla sottoscritta Marisa Bonomi psicoterapeuta infantile con esperienza pluridecennale di lavoro con bambini sordi e le loro famiglie, con formazione in Psichiatria Transculturale, autrice di pubblicazioni sul mondo della sordità infantile:

 

Per le illustrazioni

Stefania Pedna           illustratrice

Roberta Dallara           pittrice

Cosetta Zanotti            scrittrice di libri per l’infanzia

Per la traduzione delle preghiere in LIS

Lara Mantovan            linguista docente all’Università Cà Foscari Venezia

Arianna Cattalini          interprete LIS

Lamine Muhammad     grafico e interprete LIS

Francesco Gasparri,    interprete LIS laureato con una tesi sull’uso e la diffusione delle lingue dei segni nei paesi arabi, conoscitore dell’arabo classico, coordinatore del lavoro di traduzione delle Sure

Per l’aspetto religioso e culturale

Naima Daoudagh         responsabile per l’Italia del Forum Maroc Avenir, mediatrice culturale sanitaria

Nazia Anar                   mediatrice culturale sanitaria

Marina Khan                mediatrice culturale

Pedagogisti di riferimento

Suor Gabriella Oneta, già direttrice della Scuola Audiofonetica di Brescia e docente di Logopedia all’Università Cattolica di Brescia

Muhamed Derrij   Universitè Mohammed V de Rabat, Marocco

 

Il progetto è condiviso e sostenuto dal Direttore dell’Ufficio per il dialogo interreligioso della Diocesi di Brescia, Don Roberto Ferranti, dal Centro culturale islamico della Moschea di Brescia, dal Pio Istituto dei Sordi di Milano.

Un ringraziamento particolare per il dott. Gabriele Tecchiato della Grande Moschea di Roma  per il supporto dato nella stesura del testo e nella supervisione del lavoro

LE MIE PREGHIERE ISLAM 12-20 web

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