Il nuovo numero WhatsApp collegato al Centro Antiviolenza Petra del Comune, con cui le donne sorde vittime di abusi potranno videochiamare in riservatezza ed autonomia, per avere supporto e consigli è il 366 9310383; punta ad offrire a tutte le donne, in particolare a chi ha una disabilità uditiva e della parola, una modalità veloce ed efficace in grado di supportarle concretamente in caso di violenza, sia fisica che psicologica. I consueti numeri di telefono, accessi privilegiati ai servizi antiviolenza, difficilmente possono essere utilizzati dalle donne sorde o da quelle che hanno difficoltà a chiamare con la necessaria autonomia.
Redazione L’Arena
Le difficoltà comunicative possono incidere negativamente in tutte le fasi del percorso antiviolenza, dal contatto con i servizi di supporto e aiuto, allo sporgere denuncia e nelle comunicazioni con i legali. Barriere che generano ancora più isolamento e difficoltà in chi non riesce ad utilizzare i numeri telefonici di supporto. Da oggi basterà scrivere un messaggio al numero di WhatsApp 366 9310383 per avere ascolto, sostegno e un accompagnamento nella costruzione di un progetto individuale per un’uscita dalla violenza, anche con l’ausilio di mediatori culturali. Il servizio è operativo il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 14 e il martedì e giovedì dalle 9 alle 17. Il Centro Petra, servizio del Comune promosso dall’Assessorato alle Pari opportunità, si avvale di personale qualificato nella gestione dei problemi legati alla violenza e al maltrattamento.
Il nuovo servizio è stato presentato questa mattina dall’assessore alle Pari opportunità Francesca Briani insieme al presidente della commissione comunale Politiche sociali Maria Fiore Adami, sostenitrice dell’iniziativa proposta al Comune dall’Ente Nazionale Sordi sezione di Verona, di cui sono intervenuti il presidente Dario Sparapan e la consigliera Loreta Mignolli, presente anche l’interprete della lingua dei segni Manuela Giuliani. «Attraverso il nuovo numero», ha spiegato l’assessore, «che consente l’invio di messaggi, avere ascolto e sostegno sarà più facile anche per quanti, non udenti o stranieri, hanno difficoltà a comunicare via telefono. Un’idea che abbatte barriere che diventano ostacoli enormi per chi cerca aiuto». «È il primo passo per arrivare ad offrire servizi sempre più accessibili a tutti», spiega Adami. «Un segnale, che evidenzia quello per cui l’amministrazione ha sempre lavorato, con l’obiettivo di realizzare una città inclusiva, senza barriere, accessibile a tutti».
«Una soluzione frutto della collaborazione di tutti i soggetti coinvolti», dichiara il presidente Sparapan, «che ha portato alla creazione di un apposito numero Whatsapp a favore delle donne sorde, che ne faciliterà e velocizzerà le comunicazioni in piena autonomia, proteggendo così la loro privacy, in caso di richiesta d’aiuto».
Anche la Questura di Verona, in collaborazione con l’Ente nazionale sordi, ha attivato un nuovo servizio dedicato alle persone sorde e mute. Si tratta del «113» per audiolesi, che tramite sms consente di comunicare direttamente con le forze dell’ordine. Inoltre, possibilità di un servizio gratuito di aiuto attivo 24 ore su 24 attraverso il numero 1522, a cui sono collegati anche una chat ed un’applicazione, adeguate per molte donne che non possono o non vogliono utilizzare il telefono.